Il secondo ciclo di chemioterapia

Quì non si molla
Quì non si molla

Siamo arrivati al 19 gennaio, al secondo ciclo di chemioterapia. Ci svegliammo il mattino presto e dopo una sana colazione ed esserci preparati, scendemmo da casa per recarci in ospedale

e solito pass auto per entrare con la macchina fino al reparto di oncologia,

l’accompagnai poi a piedi fino alla porta e la salutai dandole un bacio e dicendole come sempre

«ciao amore mio, fammi sapere con un messaggio cosa dice la dottoressa e quando finisci la terapia»

perché la terapia sarebbe durata circa 6 ore, di conseguenza dovevo tornare a casa per poi andare a riprenderla.

Dopo circa quaranta minuti mi dice che aveva fatto la visita dalla dottoressa e che le aveva detto che lei è molto giovane e non possono sottovalutare nulla e che dovevano tenere sotto controllo il cuore prima di inserire nuovi farmaci alla terapia, perché possono causare danni in presenza della problematica in corso, di fatti in quella giornata la dottoressa avrebbe dovuto inserire un farmaco (bevacizumab) che avrebbe bruciato le cellule malate presenti nel suo corpo e che avrebbero causati parecchi effetti collaterali non compatibili alla problematica in corso, quindi avrebbe fatto il secondo ciclo di chemioterapia praticamente uguale al primo.

Le fissò un altro ecocardiogramma per il 3 febbraio, praticamente due settimane dopo in coincidenza dell’altro ciclo di chemio (il terzo), e se dal risultato si evince che tutto è rimasto tale senza aumento di liquido, allora si poteva proseguire con i nuovi farmaci, in caso contrario dovranno aspirare ed analizzare il liquido per capirne la natura.

Alle 16 e trenta minuti mi recai in reparto per riportarla a casa dopo sei ore di infusione chimica che la stordì anche sta volta.

Quarto ciclo di chemioterapia

Quarto ciclo di chemioterapia. Come di consueto il giorno prima del quarto ciclo di chemioterapia va in ospedale per effettuare il prelievo di sangue di controllo e di conseguenza il 16 febbraio l’accompagnai al reparto di oncologia dove le effettuano il prelievo.

Per fortuna e tutto molto veloce circa 30 minuti e siamo già fuori.

Nel pomeriggio mia moglie riceve una telefonata

«Signora Urso salve, la chiamo dal polo oncologico, il dottore ha controllato le analisi del sangue e ha trovato i valori del sangue non buoni, domani mattina deve venire alle 8.30 per ripeterli»

altro intoppo pensai io.

La mattina successiva all’orario indicato si ripresenta in ospedale.

Fuori al padiglione c’era già una lunga coda di persone, pensai che questo male subdolo dilaga senza pietà, portando via salute e serenità e tanta gente.

Io aspettai in macchina e le dissi che per qualsiasi cosa di scrivermi.

Le fecero il controllo e la rimandarono a casa perché il valore dei globuli bianchi era troppo basso e la dottoressa le disse che se le avesse fatto fare il ciclo di chemio sarebbe stata male…

rimandò a due giorni dopo, sia controllo ed eventualmente chemio.

Giorno 19 febbraio si ripresentò nuovamente in reparto e per fortuna i valori erano tornati nella norma ed ha potuto proseguire con il cammino verso la salvezza.

Al colloquio con la dottoressa diceva a mia moglie che stava ottenendo degli ottimi risultati e che tutto stava procedendo molto bene ed anche che presto avrebbe potuto fare gli esami di controllo per capire come proseguire.

Ringraziai Dio di queste bellissima notizia e lo pregai nuovamente affinché si realizzi presto il momento in cui mia moglie il mio amore torni a stare bene per poter riprendere fra le nostre mani la nostra serenità,

poter tornare nella normalità.