Perchè? Perchè! Perchè… Riflessione interiore

Punto interrogativo
Perché?!

In tutto questo periodo piansi davvero tanto, mi arrabbiai, chiesi: «Perché?» e feci una lunga riflessione interiore, ovviamente non trovai una risposta e né tanto meno una spiegazione, la vita purtroppo mette davanti degli ostacoli per metterci alla prova per vedere se siamo così forti come crediamo.

Perché sono convinto che le prove di forza le faccia fare a chi di forza ne ha da vendere, a chi ha tanto amore, a chi ha forti legami familiari e di amicizia! Per lei darei la vita in qualsiasi momento, anche senza preavviso…

Poi fui preso dallo sconforto e dalla rabbia e dissi: «Perché!»

Mi arrabbiai con il Signore e con Dio perché non accettavo questa situazione e tutta questa sofferenza, «Perché deve soffrire così tanto Signore mio??», non riuscivo a vedere una via di uscita, mi immaginai solo con i miei figli, con tutti i problemi di questo mondo e con la consapevolezza di non riuscirli a superare, insomma mi sentii perso questa riflessione interiore mi stava distruggendo…

Poi riflettei e dissi: «Perché…»

Perché mi stavo buttando così giù? devo dare forza a mia Moglie e non trasmetterle insicurezza, tristezza o rabia. Decisi di cambiare, accendere una luce dentro di me per illuminare quel buio pesto che affliggeva le mie giornate e far sì che questa luce di speranza accesa in fondo al mio cuore aumenti sempre di più per irradiare tutto ciò che mi circonda per infondere amore e sicurezza in lei che ne ha tanto bisogno.

Dopo questa “riflessione interiore” cercavo di trovare la forza per guadare avanti, rimboccarmi le maniche per riuscire ad aiutare mia moglie in tutto quello che sarebbe servito, dalle faccende di casa a qualsiasi altra cosa che lei non avrebbe potuto fare

Un po’ d’ansia

Un po’ d’ansia. La sera del 28 gennaio effettuai, come di consueto, due cambi della sacca dell’astomia, diceva che si sentiva lo stomaco duro e gonfio ed in effetti era così. Il giorno dopo stranamente non fede nulla, la sacca rimase vuota, nemmeno una traccia di feci e neanche il giorno a seguire.

In me l’ansia cresceva come non mai, fui rimbalzato indietro nel tempo ed ebbi il terrore che non riuscisse più a fare i bisogni, ero nervoso e teso, qualsiasi cosa mi faceva scattare come una molla e pensai: ‘’ecco, ci risiamo, mi sa che se andiamo avanti così devo portarla al pronto soccorso’’, e poi mi domandai: ‘’ma perché tutto succede sempre di fine settimana? Quando non c’è nessuno in reparto e di conseguenza non posso chiedere un parere alla dottoressa?’’

La cosa strana però è non accusava nessun dolore addominale, cosa che successe a dicembre. Mi rinchiusi in bagno, solo a piangere e pregare affinché tutto questo non accadesse, chiesi al signore di aiutarla, chiesi di farla… eh si è una cosa strana da chiedere ma è proprio così, chiesi di farle riempire la sacca dei suoi escrementi.

All’improvviso mentre ero seduto davanti al mio pc per passare un’ po’ il tempo, Elisa mi disse

«Fra, mi sa che devi cambiare la sacca, l’ho fatta»

Mi sentii un brivido lungo la schiena, all’improvviso tutta la tensione accumulata la riversai in emozione, mi scesero delle lacrime di sollievo. L’abbracciai e le dissi

«finalmente… non ce la facevo più, ero troppo in pensiero avevo il terrore di rivivere quei momenti»

E strano essere felici per un’ po’ di “cacca” ma era così.

Un grido di sconforto

Un grido di sconforto. A volte mi faccio prendere dal panico, mi scoraggio e mi passano per la mente pensieri negativi, come se non riuscissi ad intravedere un barlume di speranza.

La guardo negli occhi e soffro dentro, spero che tutto questo si risolva e che possa ritornare a vivere serena con me ed i nostri figli.

Questa sofferenza mi distrugge perché sono impotente davanti a tutto questo. Vorrei strapparmi da dentro ciò che serve a lei per tornare come prima, al prezzo della mia stessa vita se solo potessi

AIUTOOOOOOOOO!!!!!!!

Vorrei urlare ma come sempre devo farlo in silenzio per non far vedere che sono fragile dentro, devo essere forte per lei e per i bambini.

Ormai manca poco alla fine dei cicli di chemioterapia per poter fare le visite di controllo e per sapere come i tenderanno procedere. Questa decisione è la più delicata, perché se intenderanno procedere con l’operazione per risolvere il problema, dovranno fare attenzione a rimuovere tutto senza che sfugga nemmeno una cellula di quelle maledette, potete immaginare come possa sentirmi.

Devo aver fiducia nelle mani in cui è affidata il mio amore e pregare affinché tutto vada a buon fine.