Le valigie del nostro viaggio

Le valigie del nostro viaggio. Fin dal primo respiro, dal primo raggio di luce che ci ha illuminato, ci sono state affidate delle valigie vuote dove custodire tutti i nostri ricordi, storie di vita vissuta, singoli momenti e avvenimenti che nell’arco della nostra vita viviamo, che ci fanno crescere e che in un certo modo fa si che la nostra persona venga plasmata adattandosi all’ambiente circostante come fa l’acqua con il suo contenitore, che lo avvolge in ogni suo dettaglio.

Se aprissimo queste valigie ci troveremmo dentro un bazar. Oggetti, fotografie, tessuti e profumi, ad ogni singolo oggetto è legato uno stato d’animo, un’emozione che ci fa rivivere un determinato momento della nostra vita di conseguenza quando ci rifuggiamo in noi stessi non facciamo altro che sbirciare dentro il nostro bagaglio da una piccola fessura perché a volte abbiamo il timore di tirare fuori alcune emozioni forti, scomode o tristi. Alcune volte rovistiamo dentro come dei matti per cercare disperatamente quell’oggetto che desideriamo tanto e che possa far riaffiorare quel determinato ricordo voluto, lontano e quasi dimenticato.

Eh si! Per i ricordi più lontani si fa fatica a trovare l’oggetto ad esso legayo. Io per esempio ho fatto caso che gli oggetti legati ad un passato più remoto sono i profumi, forse perché da neonati il primo senso sviluppato è proprio l’olfatto, quello che ci fa riconoscere il profumo della mamma, che ci guida al seno di chi ci ha messi al mondo, fonte del nostro unico nutrimento. Man mano che si cresce gli oggetti acquistano sempre più consistenza, forme più complesse, più dettagliate e con un valore più importante. Di alcuni ne siamo particolarmente gelosi e li custodiamo in una tasca a parte, più accessibile all’interno della valigia stessa.

Se volessimo provare a dare una sbirciata dentro la nostra valigia potremmo provare a chiudere gli occhi, uno dopo l’altro aprire i ganci della chiusura, tirare un respiro, pensare intensamente a ciò che desideriamo cercare e piano piano aprire il nostro bagaglio. Inizialmente, come una nube di borotalco, saremo invasi da sensazioni ed emozioni confuse, sequenze di immagini confuse che cercheranno di confondere la nostra concentrazione, altro respiro profondo e concentrazione. Cominciamo a sbirciare nei nostri ricordi ed ogni qual volta che ne toccheremo uno ne sentiremo le sensazioni ad esso legate. Quelli che preferisco cercare sono i profumi, sprigionano emozioni uniche e che mai e poi mai possono svanire, al contrario dei fotogrammi che con il passare del tempo si logorano, si ingialliscono ed infine sbiadiscono, a questo punto per quanto riguarda i ricordi più remoti e quasi svaniti c’è un’altra valigia, quella dei ricordi dimenticati.

Quando avremmo trovato ciò che cercavamo è come se si fermasse il tempo, ci sentiremmo leggeri e fuori da ogni luogo. Muovendoci nello spazio all’interno del nostro ricordo potremmo vedere la scena ad esso legata, sentirne le sensazioni e le emozioni come se fosse vissuta in quell’attimo stesso.

Tutto questo scavare nei ricordi può anche essere negativo, perché si può incorrere il rischio di trovare ricordi negativi, quelli che fanno male, tristi e brutti e che rischiano di farci, inconsapevolmente, nuovamente del male.

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