La nostra unica vita. Se osservassimo la nostra unica vita allo specchio cosa vedremmo? Solo la nostra immagine riflessa priva di ogni tempo, solo il presente con tutto quello che il presente stesso ci da, gioia, dolore, affanno, allegria o indifferenza. Quindi vedremmo solo un’immagine sdoppiata della nostra realtà presente, senza lasciare traccia del nostro passato. Questo è l’errore che facciamo continuamente entrando in un loop dal quale, a volte, è difficile uscirne causando un appiattimento totale delle proprie sensazioni ed emozioni.
Se invece di osservare la nostra vita ne fossimo gli artefici? Se non ci lasciassimo trasportare dalle correnti ma governarle per approdare su terre nuove e fertili? Se invece di guardare la nostra vita allo specchio lo sostituissimo con una tela bianca e provassimo a dipingerci su? Ne diventeremmo i padroni, viaggeremmo nel tempo e nello spazio e soprattutto ne lasceremmo “traccia”. Potremmo manipolarne l’aspetto, il colore, la forma e se qualche pennellata risultasse brutta si potrebbe sempre decidere di nasconderla e correggerla o addirittura evidenziarne i particolari per non dimenticare quel singolo evento della nostra vita.
La nostra vita è unica e non ne comprenderemmo mai la magnificenza della sua complessità. Cambiare prospettiva aiuta ad ammirare sfaccettature altrimenti rimaste nascoste alla nostra vista e che fanno la differenza, Interrompere quel complesso meccanismo di collegamento che c’è tra cuore e mente, tra anima e corpo, scindere la spiritualità dalla materialità. Il cuore, lo spirito e l’anima sono le tre principali chiavi per rendere la nostra vita unica, affascinante e farla brillare di luce propria per inondare di luce tutto intorno a noi illuminando ogni angolo remoto affinché nulla rimanga in ombra.
Il cuore per vivere ogni emozione come se fosse sempre per la prima volta, come il primo bacio, quello vero, quello che ci toglie il fiato e accelera il nostro battito fino a sentirlo in gola.
L’anima per percepire quella chimica che ci circonda, quella cieca alla vista e sorda alle nostre orecchie. È fatta di segnali che inondano il nostro corpo di benessere, serenità e pace. Di brividi lungo la schiena, voglia di abbandonarsi ad un pianto senza comprenderne il motivo.
Lo spirito per avvicinarsi a ciò che non riusciamo a comprendere e che accettiamo con fede e speranza, che ci lascia dentro un senso di appagamento. Come guardare dentro uno sguardo che penetra nel nostro fondendosi insieme ed in silenzio comunicare, perdendosi nello spazio come se si venisse catapultati in un mondo parallelo fatto solo di ciò che accettiamo così come lo vediamo e captando cosa vuole trasmetterci.
Con queste tre chiavi possiamo rendere unica la nostra vita ed anche quella degli altri, perché saremmo da esempio, da guida e da mentori. Potremmo tendere una mano sicura su passi sicuri ed essere di solo amore e positività, fulcro fondamentale della “vita”.
In ogni avvenimento della nostra vita, che sia esso positivo o negativo, lascia un segno indelebile, insegnamenti che dobbiamo fare nostri, sono doni che dobbiamo custodire per rendere migliore la nostra vita e non commettere nuovamente gli stessi errori. Dobbiamo unire bene le mani quando sotto una fonte vogliamo dissetarci, dobbiamo serrare bene le dita e le mani tra di loro altrimenti rischiamo di lascar scorrere invano acqua preziosa. Ecco questo è quello che dobbiamo fare della nostra vita, dissetarci.