L’artiglieria pesante

L’artiglieria pesante. Oggi 3 febbraio ’21 è il giorno del terzo ciclo di chemio, ma prima di recarci al reparto di oncologia tocca fare un altro controllo al cuore per via del liquido “in più” presente nel pericardio.

Sono le 8:30 del mattino e ci troviamo già davanti al reparto di cardiologia ma per via di un’urgenza non si può entrare, una signora anziana si è sentita male e la stavano soccorrendo.

Dopo circa 25 minuti la situazione si sblocca e mia moglie può entrare per effettuare l’ecocardiogramma

Come al solito io aspetto fuori, pioviggina ed io sotto l’ombrello ascolto un po’ di musica tramite un cappellino “Smart” con gli auricolari integrati ed intanto prego il signore affinché il risultato dell’esame sia positivo.

I minuti passavano ed io pregavo sempre di più, ad un ratto ricevo un messaggio da mia moglie:

“ho finito

ed io gli risposi:

“allora? com’è andata?”

lei:

“tutto bene il liquido si è ridotto, possono inserire l’altro medicinale nella chemioterapia. Tra qualche minuto ti raggiungo.”

L’altro medicinale è il “bevacizumab”, un medicinale potente che uccide le cellule maligne del tumore ma dai molteplici effetti collaterali, è arrivata l’artiglieria pesante.

Ero al settimo cielo, le mie preghiere erano state ascoltate pensai, bene adesso entriamo nel vivo della battaglia, i due cicli precedenti sono serviti per bloccare il nemico e circondarlo ma adesso si passa all’attacco per sconfiggere questo mostro che vuole fare del male all’ amore della mia vita.

Dopo pochi minuti mi raggiunge ed andammo a braccetto al reparto di oncologia, non appena arrivati le diedi un bacio e le dissi:

«fammi sapere come procede e cosa ti dice la dottoressa… ti amo»

Andai verso casa e poi nel pomeriggio, dopo svariate ore di infusione chimica, la riportai a casa nel nostro nido.

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